Secondo il filosofo Marc Augé, nel suo libro Non-lieux. Introduction à une anthropologie de la surmodernité, i non-luoghi sono luoghi effimeri e di passaggio, spazi di circolazione, di consumo, di comunicazione; quali aeroporti, stazioni, metropolitane, iper-mercati, centri commerciali, fast-food ed autostrade.
Il non-luogo si definisce per contrasto rispetto al “luogo antropologico” che è caratterizzato dal legame sociale e da una storia collettiva. Mentre il luogo è “identitario, relazionale e storico”, è spazio+identità, il non-luogo al contrario è un’area dove le individualità si incrociano senza entrare in relazione. Quindi il non-luogo è spazio senza identità e per questo incentrato solamente sul presente, in quanto altamente rappresentativo della nostra epoca, espressione della precarietà assoluta, della provvisorietà, del transito e del passaggio e di un individualismo solitario spinto verso un consumo ossessivo.
Le “Stazioni dell’Arte” in un certo senso ribaltano questa prospettiva. Quando infatti unnon-luogo diventa spazio per l’arte e quindi di scambio e di relazione, può essere considerato un luogo? Secondo noi sì. In ogni caso l’arte a Napoli si è impossessata del trasporto pubblico svuotandolo del suo ruolo marginale di passaggio ed elevandolo a luogo di incontro e a museo diffuso sotterraneo.
L’idea delle “stazioni dell’arte” della metropolitana di Napoli risale al 1995, all’epoca della costruzione della tratta Vanvitelli-Museo, quando si decise di affidare ad architetti e artisti di fama mondiale la progettazione delle varie stazioni. Il piano s’inseriva nell’ambito del progetto “Gli Annali dell’Arte”, coordinato da Achille Bonito Oliva, che prevedeva la collocazione di opere d’arte contemporanea negli spazi pubblici più frequentati del capoluogo partenopeo con lo scopo di combinare la fruizione del trasporto pubblico con l’esposizione degli utenti all’arte contemporanea e favorirne così la conoscenza e la diffusione.
Da quel momento, gli ambienti interni ed esterni delle stazioni delle linee 1 e 6 della metropolitana di Napoli sono diventati un complesso artistico-funzionale che ospita circa duecento opere create da una novantina di importanti artisti internazionali – figurativi, concettuali, esponenti dell’arte povera e della transavanguardia, fotografi – e da alcuni giovani architetti locali. Solo per citarne alcuni: Gae Aulenti, Oliviero Toscani, Alessandro Mendini, Sandro Chia, Ettore Spalletti, Salvatore e Mimmo Palladino, Alan Fletcher, Dominique Perrault, Mario Sironi, Karim Rashid, Óscar Tusquets Blanca, William Kentridge, Luigi Ontani, Jannis Kounellis, Michelangelo Pistoletto, Francesco Clemente e molti altri.
Naturalmente, oltre all’obiettivo di rendere familiare alla popolazione l’arte contemporanea, altro non meno importante scopo dell’iniziativa è la riqualificazione di vaste aree del tessuto urbano a rischio degrado.
Questo complesso urbanistico ha ricevuto numerosi riconoscimenti a livello internazionale. In particolare, il 30 novembre 2012, la stazione Toledo è stata premiata come la più impressionante d’Europa dal quotidiano The Daily Telegraph, mentre quella di Materdei è risultata al 13º posto e il 4 febbraio 2014 la CNN ha eletto la stazione Toledo come la più bella d’Europa..
Nel 2013 vince il premio Emirates leaf international award come “Public building of the year”. Nel 2015 è la volta del premio ‘International Tunnelling Association: Oscar delle opere in sotterraneo’, assegnato alla stazione che supera la concorrenza di importanti opere di Sydney e Gerusalemme
METRO ART TOUR
“Metro Art Tour” è l’iniziativa targata Metronapoli che ha l’obbiettivo di divulgare ricco patrimonio di arte contemporanea presente nelle stazioni del metrò di Napoli al grande pubblico. Tutti i martedì, alle ore 10.30 cittadini e turisti possono partecipare alle visite guidate gratuite di 1 ora alla scoperta delle stazioni dell’arte. L’appuntamento è presso la stazione Toledo di Linea 1 (ingresso tornelli) per poi proseguire su Università.
Per partecipare alla visita basta soltanto munirsi del titolo di viaggio. > infoarte@metro.na.it
Come dimostrato dalle foto riportate nel seguente articolo, Toledo si può quindi definire un grande patrimonio d’arte della città Napoletana, un must per chi ama viaggiare, esplorare e arricchire costantemente il proprio bagaglio culturale nell’ambito dell’arte contemporanea.
In allegato per i più curiosi un breve documentario realizzato da Rai Cultura in collaborazione con il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo in modo da fornire una descrizione più dettagliata delle magnifiche Stazioni della metropolitana Napoletane (Subtitles in English).
[ Fonte:Wikipedia ]